Confessioni Di Un Pianoforte Testo

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Testo Confessioni Di Un Pianoforte

Ricordo una donna ricordo un uomo
e so che cos'ero e so cosa sono
ricordo dei giorni di finestra
ricordo dei giorni di minestra
e mani più leggere di una piuma
e mani farsi dure come pietra
e scale così ripide da perderci la vita
e scale così rapide da perderci le dita
ricordo una donna ricordo un uomo
ricordo che c'ero e so che ci sono

Ho suonato nei locali
ho suonato sulle navi
ho suonato per donne
da rinchiudersi e gettare via le chiavi
e per altre così brutte
che nemmeno pagando
perché è così che va la vita
perché è così che va il mondo

Ho suonato nelle orchestre
ho suonato da solo
nelle notti all'equatore e poi
nell'alba scenografica del polo
quando il sonno non arriva
ed annebbia il ricordo
come il giallo per un cieco
oppure un do per un sordo
e ho suonato e suonato per anni
anche dopo che tutto si è spento
così forte che il suono di adesso
nemmeno lo sento
così piano che se ho dei peccati
nemmeno mi pento

Ricordo una donna ricordo un uomo
ricordo com'ero e so come sono
ricordo ogni battito di ciglia
gli sguardi dei ritratti di famiglia
e vesti impolverate dal deserto
e scarpe insanguinate di fanghiglia
e il tempo dalle stalle
crepitare come il lampo
e notte dalle stelle
rotolare come il tuono
ricordo una donna ricordo un uomo
e il bianco ed il nero
che ancora ci sono

Ho suonato giorni acuti
ho suonato giorni gravi
ho suonato per uomini
da rinchiudere e gettare via le chiavi
e per altri così stupidi
che nemmeno pregando
perché è così che va la vita
perché è così che va il mondo

Ho suonato a passo lento
ho suonato veloce
ho inseguito ballerine e poi
il corpo evanescente di una voce
e ho lanciato il mio segnale
in fondo a un mare profondo
perché cambiasse la vita
perché cambiasse il mondo
e ho suonato inseguendo l'estate
e sfuggendo l'autunno e il suo vento
come fosse il silenzio parola
e il suono un commento
come fosse la musica un sogno
ed io il suo strumento