Nato Morto Testo

Testo Nato Morto

E a volte poi io mi vergogno di me stesso
E vedo me riflesso nello specchio a cuore spento e il cervello resta vuoto
Perché sono nato morto
Senza riuscire a dare un senso a questo vivere sospeso
Tra l’indifferenza e il cielo, come lo zucchero e il veleno
Che ti sciolgono in parole troppo spesso complicate
Per nasconder le paure
E per farti addormentare con la convinzione che tra bene e male
Non c’è alcuna distinzione
E a volte poi io mi ritrovo a rovistare tra gli scatti dei miei giorni
Sperando di trovare nuovi stimoli
Cercando una risposta che non c’è
Mentre tutti qui si creano alibi
Senza farsi troppi scrupoli
Illudendo i loro simili
Quando ogni giorno un pezzo di me e un pezzo di te
Noi siamo nati morti
Con il futuro messo con le spalle contro il muro
Il presente col fucile stretto nella mano
Io (io, io) Ringrazierò
Chi troverà i colpevoli e li ucciderà, li ucciderà
E intanto cambiano i governi cambiano le opinioni
Cambiano i discorsi della gente, cambiano gli umori
E i malumori, che riempiono le piazze imbrattate di pensieri vuoti
Come le tasche di chi getta nella notte i propri sogni lungo i viali e noi
Qui a parlare di progetti, a parlare di ideali
Cercando compromessi, limitando i danni, soffocando emozioni
Soffocando i nostri amori, le nostre delusioni
I nostri giorni, confusi chiusi nei palazzi (nei palazzi, nei palazzi)
Io (io, io) Ringrazierò
Chi troverà i colpevoli e li ucciderà, li ucciderà
Come fa l’orco ai più deboli
Io (io, io) Ringrazierò
Chi troverà i colpevoli e li ucciderà, li ucciderà