La Stazione Dei Ricordi Testo

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Informazioni su La Stazione Dei Ricordi "La Stazione Dei Ricordi" è una canzone di Ultimo.
È la tredicesima traccia dell'album "Colpa Delle Favole".
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Testo La Stazione Dei Ricordi

Ho il cuore che mi vola e sentiti leggero
Ho colpito a duro muso la vita
E lo faccio da una vita intera
Non mi sento mai adatto
Questi contesti indifferenti
Rido, guardo i miei difetti come fossero perfetti
Avessi gli occhi di mio padre proverei a ragionare
Ma sono nato con la voglia di strafare
E col bisogno di volare
Dicesti chiudi gli occhi non pensarci
Ma quelli come me
Chiudono gli occhi solo per allontanarsi
Allontanarsi da che cosa?
Che qui è sempre la stessa storia
Ti vien voglia di cambiare
E cambia chi non c'è più ora
Ricordo notti in un parcheggio
Birre vuote sul cruscotto
Parlavamo sì
Ma senza aver mai pagato un conto
Noi siamo quelli senza scuse
Col passato in fiamme
Quelli che parlano con tutti
Ma non è niente di importante
Che le cose belle
Stanno dentro e meritano stelle
Siamo tutti Giusy
Cambia soltanto dentro a quale pelle
potrei cantare per cent'anni e dire le stesse cose
E non è monotonia
E' il mio rifugio personale
Non chiedermi niente
Questa sera si sta bene
Porta un po' dei tuoi ricordi
E dopo mescolali insieme

Vorrei parlare anche di lei,
Ma senza esagerare
Che il cielo lì ci osserva
E noi formiche in pasto a un mondo cane
Poi ti bastan due occhi azzurri e ritorna tutto
Ritorna il cuore
Al suo posto dove c'è calore
Avevo voglia di cantare,
Ma solo ciò che avevo dentro
Sento che tanto più mi sento vuoto
E tanto più mi riempio dentro
Ricordo lì in terrazza
Quinto piano, sopra a tutti
Passare notti dentro stanze in cui non vedi bene tutti
E con la mano, e con la mano,
E con la mano sposti il fumo che ti bruci gli occhi
Sentirsi ultimi ma sorridere a chi è passato pure oggi
Mamma, mamma, mamma
T'ho deluso tante volte
Non è vittimismo
T'ho vista piangere
E maledico il giorno in cui non mi hai più visto
Quando tornavi da lavoro e c'era quel silenzio
E i professori che ti urlavano
Suo figlio è marcio dentro
Ma che ne sanno loro
Che ne sanno tutti
Io la mia vita l'ho vissuta solo
Attraverso i miei gusti
E pagherò un conto tra dieci anni
O forse anche domani
Ma vince chi si sveglia
Vive, muore e spera
Sempre dentro le sue mani