Camice Bianco Testo

Informazioni su Camice Bianco Camice Bianco è una canzone di Giulia Molino, pubblicata il 1 maggio 2020.
È dedicata a tutti i medici e gli operatori sanitari impegnati nella lotta al Covid19:

"C’è chi trascorre le proprie giornate fra le mura di un ospedale, sperando di sopravvivere, di sentire, giorno dopo giorno, il proprio respiro riacquisire forza. Altri vorrebbero riabbracciare le persone che amano, mentre sono costrette dalle circostanze a salutarle tramite i vetri di una finestra o attraverso lo schermo di un cellulare.
E poi ci sono loro: MEDICI, INFERMIERI, VOLONTARI, che ogni santo giorno dedicano la propria esistenza al prossimo. In questo periodo storico ancor più complesso, regalano il proprio tempo a chi sta soffrendo in questi ospedali affollati. E sono EROI che non chinano la testa dinnanzi agli innumerevoli ostacoli, che non si lasciano demoralizzare dalle troppe vittime, ma che, invece, non si fermano e continuano a lottare affinché quanta più gente possibile possa rientrare nelle proprie case e ripristinare la vita di sempre.
Ciononostante, dimentichiamo che dietro quelle mascherine, dietro quegli sguardi, ci sono anzitutto delle PERSONE. Persone che soffrono, come tutti noi, ma che lottano, senza sosta, senza risparmiarsi, donandosi completamente mettendo a rischio la propria vita per salvare quella degli altri.
Questo è un brano che ho scritto di getto, pensando a tutto ciò che ci accade intorno.
Onore a voi, che per amore del vostro lavoro non smettete di dedicarvi al servizio dell’umanità"
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Testo Camice Bianco

Sono quasi dieci ore che mi reggo in piedi
girando tra barelle e corridoi pieni
è un nemico astratto che non vedo e che non sento
mi sembra di lottare si, ma coi mulini a vento
tu che mi ascolti nel cielo oppure accanto
non vedi sono solo un uomo con il camice bianco
dammi un po’ di forza, che qui non è abbastanza
ho la testa fra le mani e sono chiuso in questa stanza
mi chiedono dottore quanto mi rimane
con la maschera, una lacrima non fa rumore
lascia segni sul mio viso come fa una guerra
e finché io sono vivo non sarà una guerra persa

A volte penso che sia naturale se
le gambe cedono e vorrei scappare
vedo quegli occhi chiamarmi per nome
senza il camice bianco siamo solo persone
ci sarà un tempo per ricominciare
per dimenticare tutto questo dolore
ripartiremo dalla cose buone
senza il camice bianco siamo solo persone

A volte io ci penso a quanto stronza sia la vita
e nonostante questo non mi piego mica
fatica e poi sudore e poi la voglia di star bene
se bene ancora senta l’eco di quelle sirene
ne vale la pena, un sorriso, un solo gesto
vedere che l’amore fa il suo giro e torna indietro
e se mi chiedi cosa sento in questo momento
ti direi paura ma comunque io non smetto
di donarmi a chi vorrebbe solo respirare
a chi non vede il mare ma si sente affogare
a chi saluta un figlio con dei baci alla finestra
a chi va via per sempre mentre il figlio è lì che aspetta

A volte penso che sia naturale se
le gambe cedono e vorrei scappare
vedo quegli occhi chiamarmi per nome
senza il camice bianco siamo solo persone
ci sarà un tempo per ricominciare
per dimenticare tutto questo dolore
ripartiremo dalla cose buone
senza il camice bianco siamo solo persone

Ho il viso dilaniato di chi avverte l’impotenza
e piango di nascosto ma non è una debolezza
la sera torno a casa e tolgo il mio mantello bianco
domani è un altro giorno e con un guanto asciugo il pianto

A volte penso che sia naturale se
le gambe cedono e vorrei scappare
vedo quegli occhi chiamarmi per nome
senza il camice bianco siamo solo persone
ci sarà un tempo per ricominciare
per dimenticare tutto questo dolore
ripartiremo dalla cose buone
senza il camice bianco siamo solo persone