Roma Beirut Testo

Testo Roma Beirut

cinque di mattina, non c'è tregua nei nostri cuori
fuori i treni ciondolando si muovono verso est
Vera si specchia attenta, non è certa di quel che vede
fare i conti con sé stessi è giocare per barare

sogna, ancora, l'alba che nasce in città
nebbia, ancora, quest'alba che nasce in città.

Nino mi ha scritto ieri, quel soggetto lo fa disperare
sei sciocco a sentirsi solo, illuso a crederti unico
racconta il mare oltre le mura, ha già previsto l'orizzonte
chi cerca terra l'anticipa spesso in sogno, l'anticipa spesso

com'è potuto accadere
cristalli rotti di schianto
una fame una rabbia
che ha rubato ogni senso

il tuo maglione rosso ha dato luce vera, Vera
questa città non è mai stata così bella e io e te
lasciamo il conto a qualcun altro.

sogna, ancora, l'alba che nasce in città
nebbia, ancora, quest'alba che nasce in città.

l'anticipa spesso in sogno, l'anticipa spesso

quindi ho scelto di andare
non spegni un incendio col fuoco
non c'è tempo, non c'è qui
presto arriveranno

quando verranno a prenderci non troveranno oro o pane
un Modì sfolgorante accoglierà la loro fame
e toglierà loro il verbo non potranno più parlare

sogna, ancora, l'alba che nasce in città
nebbia, ancora, quest'alba che nasce in città.