Alighieri Testo

Testo Alighieri

Quando tornerai
mi decevo, e sai,
ci si mangia il cuore a volte
per resistere.
Ma poi vivi e dai
e ti accorgi che
non è tempo più
di bandiere appese...
E si cambia sai,
non si aspetta più quando tornerai,
tu quel giorno avrai
mille anni in più
tutti gli anni messi in conto
all'abitudine,
e mi accorgerò
che non basta più
camuffare il tempo per sentirsi
quelli che
che si amavano, che ridevano...
Cinquantamila e non h aperto...
e che può avere? tre fanti?
Chissà perché Francesco
non capisce maai gli altri,
signora, non posso fare sempre canzoni
che piacciono a tutti, andare incontro,
facilitare, semplificare...
O forse tre donne, eh, potrebbe avere
anche tre donne quello lì,
egregio professore, questo porvveditorato,
presa visione dei suoi metodi d'insegnamento,
è spiacente di comunicarle che deve
destituirla dall'incarico di ...

Aspettarti sai
mi fa ridere,
a vent'anni aveva un senso
adesso è inutile;
e poi il fegato
non mi regge più
e la faccia mia
non la reggo io...
E se fossi in te
non ci proverei,
non ritornerei.
Ma tu tornerai
senza dirmelo,
e ad un tratto avrai quel gesto
che non scordo più,
e risentirò
quella forza mia
di spaccare il mondo
insieme a te...
Ma non basterà
per sentire che
sono ancora io.

Alle otto e mezzo? Perfetto, vengo alle
otto e mezza a cena son lei
siamo d'accordo sì, siamo d'accordo.
- "Le aragoste sono come i poveri,
le parti migliori sono le braccia".
- "Buona questa colonnello".
- "Ma cosa vogliono questi studenti, sono
quattrocento anni che fanno casino, un casino
immemorabile!".
"Certo sì, lei ha ragione colonnello, ma, vede,
lei ha sempre le cinque lire di resto...
Le sale affollate...I leccapiedi... pardon i
pratici... si dice "i pratici".
E questa donna, questa donna che ho sposato
avrà ragione anche lei; sì, mi fanno un po' senso
quei gufi che ha sulle spalle... ma è
giusta.No, no, no, io... non la cambierei
affatto, è giusta così com'è, è giusta lei almeno
mi capisce, a volte tu invece niente, niente
non ti ho amato mai,
non ti ho amato mai,
ma che cosa ti credevi, vecchia stupida?
Figurarsi se,
uno come me,
fa il pupazzo per le cosce tue,
e poi gli anni e poi...
non ne ho voglia sai...
non ti aspetto più...

Nei tre canti di Cacciaguida
si descrive una Firenze "sobria e
pudica", quando non era, "ancor giunto
Sardanapalo" a mostrar ciò che in
camera si puote e da Firenze il discorso
si espande a tutto il mondo: diventa
universale, in un crescendo di malinconia
e passione che definirei come, che definirei
quasi... che definirei come...